Oggi 8 maggio è la Giornata Mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, un momento di festa dedicato ai 98 milioni di volontari in tutto il mondo, 150 mila in Italia, presenti ovunque, tutti i giorni, 24 ore su 24, per aiutare chi soffre. In questa giornata il pensiero non può non andare all’assurda tragedia e al dramma umanitario che si sta consumando in Siria, alla popolazione siriana che da più di due anni vive quotidianamente in mezzo ai combattimenti e con il rumore continuo dei bombardamenti e ai milioni di sfollati interni e ai profughi esterni che nel silenzio generale continuano a vivere in condizioni disastrose.
L’emblema della Croce Rossa o della Mezzaluna Rossa deve essere sempre rispettato perché un simbolo di protezione rispettino il ruolo dei soccorritori e l’emblema di protezione. Una volta si diceva: “Non sparate sulla Croce rossa”, ma oggi non è più così. Anche nel BelPaese i mezzi e i volontari sono oggetto di minacce ed intimidazioni. Parlo di aggressioni a medici e infermieri in ospedale, nei Pronto Soccorso e nei presidi medici assistenziali sparsi per il nostro Paese. Da nord a sud.
Oggi 8 maggio si celebra l’enorme sforzo dei volontari della Croce Rossa Italiana, tanto in prima linea nella lotta alla pandemia quanto in tutte le altre attività che hanno continuato a portare avanti, senza sosta. Questa giornata viene istituita l’8 maggio in occasione dell’anniversario della nascita del suo fondatore Henry Dunant nato a Ginevra l’8 maggio 1828 da una famiglia profondamente religiosa, con un forte spirito umanitario e uno spiccato senso civico.