È una storia che parte da lontano quella che lega il Carnevale alla Croce Rossa Italiana – Sottocomitato di Ivrea che, nel 1988, in collaborazione con il dottor Biagio Spaziante (all’epoca responsabile del pronto soccorso dell’ospedale), iniziò un servizio di “filtro” per il Carnevale di Ivrea con una tenda allestita in piazza Freguglia. Da allora a oggi immutati sono rimasti, nei volontari, lo spirito di assistenza e la preparazione professionale che garantiscono uno svolgimento con un’assistenza sanitaria all’altezza dell’evento e sollevano il pronto soccorso da un sovraccarico di accessi.
Spiega il presidente, Matteo Scazzoli: «Siamo partiti con pochi volontari e siamo giunti a lavorare con squadre a piedi, ambulanze, tende di primo soccorso e PMA (Posto Medico Avanzato, dove medici e infermieri prestano il loro servizio professionale) e sala operativa unificata interforze in commissariato. La sala operativa unificata ha rafforzato la collaborazione con gli altri operatori sanitari, 118, Asl e Anpas, e con quelli non sanitari, vigili del fuoco, forze dell’ordine, Fondazione storico carnevale, rendendo la gestione delle emergenze sempre più efficace e veloce».
E illustra: «Da alcuni anni, l’allestimento del PMA è a cura del comitato di Bolzano, una collaborazione consolidata e proficua. In questa edizione 2016, poi abbiamo avuto qui anche operatori della CRI di Roma, conosciuti durante l’assistenza svolta al Giubileo, nel dicembre scorso».
Scazzoli sottolinea che l’assistenza carnevalesca impegna più di 40 volontari al giorno sul territorio con punte di 80 volontari in servizio la domenica, con diversi livelli di formazione idonei, garantiti da corsi di aggiornamento e dispecializzazione tenuti ogni anno da medici e infermieri volontari. «All’assistenza sanitaria vera e propria – rimarca – si aggiungono il Punto Bimbo, luogo caldo per l’allattamento o il cambio pannolino, e il Tiro Bimbi, dove i più piccoli possono provare l’esperienza della battaglia in tutta sicurezza».
Ogni anno il Comitato di Ivrea cerca di migliorare e fare crescere il servizio, con nuove attrezzature e nuove risorse: Pma attrezzato con apparecchiature mediche all’avanguardia; sistemi radio con geolocalizzazione per il posizionamento del personale sanitario in servizio sul territorio; link wi-fi e satellitare per gestire i dati degli interventi sanitari in tempo reale tra Pma dislocato in piazza Freguglia, centrale operativa in commissariato e sala operativa nazionale CRI; auto equipaggiata con materiale per emergenze straordinarie (come i casi dei precipitati da diverse altezze capitati negli anni passati). Tutto questo comporta uno sforzo organizzativo ed economico che diventa sempre più difficile da sostenere, con le tende che hanno bisogno di essere sostituite e i materiali rinnovati e modernizzati.
«Questi costi non dovrebbero essere solo a carico della Fondazione, con cui vi è un costante dialogo per poter far quadrare i conti, – conclude il presidente – ma occorre trovare altre fonti per affrontarli. Pensiamo che anche la popolazione che partecipa attivamente alla storica manifestazione e gli aranceri potrebbero sostenere quello che ormai è diventato un servizio essenziale per il buon funzionamento del Carnevale. Si tratterebbe, in fondo, di risorse della città per la città, da utilizzarsi non solo durante il Carnevale, ma anche in altre occasioni».