Riceviamo e pubblichiamo dalla Croce Rossa di Ivrea.
«A valle della sentenza sul ricorso fatto davanti al TAR dalla Croce Rossa Italiana Comitato di Ivrea avverso alla aggiudicazione da parte di Città della Salute del servizio ambulanze di soccorso alla Croce Blu Italia di Biella, teniamo a precisare quanto segue. E’ con una certa amarezza, dopo decenni di servizio MSB, che abbiamo deciso di fare ricorso ma purtroppo non avevamo nessuna scelta: quando abbiamo appreso il risultato ci siamo stupiti che, rispetto allo scorso anno, Croce Blu Italia avesse inaspettatamente più punti rispetto all’anno passato e abbiamo pertanto fatta una richiesta di accesso atti di gara per una valutazione e miglior comprensione. La affermazione che l’offerta di Croce Blu Italia fosse più economica non corrisponde al vero poiché i preventivi di Croce Blu Italia sono superiori del 10% sul totale di entrambe le convenzioni.
Poiché la risposta all’accesso agli atti non è arrivata entro il termine ultimo per poter fare ricorso al TAR, l’Associazione ha deciso con amarezza di ricorrere al Tribunale Amministrativo con le informazioni al moment disponibili: gli atti di dettaglio, arrivati successivamente al ricorso, mostrano effettivamente alcune assegnazioni di punteggio che oggettivamente non corrispondono a quanto da noi espresso nella risposta al bando.
Inoltre, un secondo motivo di che ha indotto l’associazione a fare ricorso è la tutela dei propri 5 dipendenti che da anni svolgono questo servizio. Non ci sembrava giusto che ‘perdendo’ la Croce Rossa di Ivrea una convenzione i dipendenti perdessero il posto di lavoro visto che esiste nei bandi pubblici una clausola di solidarietà che non è stato possibile far rispettare a Croce Blu Italia. Al momento il personale dipendente non è stato licenziato ma si è provveduto ad una riduzione di orario mantenendo quindi tutti i posti di lavoro.
Confermiamo con forza che non ci è piaciuto affatto dover ricorrere su temi di forma e che avremmo preferito avere un sereno confronto su temi di sostanza sulla qualità della nostra formazione, sul numero delle nostre ambulanze, sulla esperienza dei nostri volontari e quanto altro.Possiamo anche perdere una convenzione se altre associazioni hanno più titoli di noi ma lo si vuole fare in modo etico e trasparente avendo almeno la possibilità di contestare, come sopra esposto, alcuni errori oggettivi che sono a nostro avviso stati fatti nella valutazione. Errori ‘umani’ che però non possono e non debbono andare a nostro discapito. Per quanto concerne il nuovo bando ci auguriamo che vinca il migliore ma con la possibilità, questa volta, che si possano evidenziare eventuali errori di valutazione senza dover ricorrere ai tribunali».